martedì 10 maggio 2011

IL BACIO DELLA MEDUSA


Un’urticante antologia di Spoon River italiana, in versione romanzata


La mole immensa e sconvolgente di un intero iceberg si abbatte da subito, senza pietà, sul lettore sprovveduto, agli antipodi dai canoni del moderno romanzo americano. E un eloquio quasi barocco, farcito di parole altisonanti e frasi complesse, ti fa sentire fuori posto. Senza considerare la presenza imbarazzante e inopportuna della stessa autrice che troppo spesso interviene nella storia con le sue chiose.

Eppure, la storia densa che Melania Mazzucco racconta ti rimane incollata sulla pelle e nei pensieri, e non puoi fare a meno di continuare a leggere e di rimanerne impigliato nel fondo dell’anima.


E’ un lungo romanzo, nella più pura tradizione ottocentesca; e ha una trama di fili che s’intessono come una ragnatela attorno ai protagonisti: storie cruente, speranze deluse, violenze accettate e virtù deplorate, uomini che odiano le donne, ricchi contro poveri. E due donne che si amano, aldilà del ceto sociale, delle esperienze passate, delle convenzioni sociali. Il romanzo, però, è molto più di questo.
All’italiano si alterna, nei dialoghi, un dialetto inventato, come ci confessa la stessa scrittrice nel post scriptum del romanzo. E’ un dialetto duro, incomprensibile, quasi magico, come d’altra parte è spesso la vita.

Fa da sfondo alla storia una natura altrettanto violenta, bella e mozzafiato: la natura sublime dei romantici, che quasi tocca il cielo sulle vette e quasi s’inabissa nell’inferno giù nei precipizi. E poi, appena ai margini, le città di Torino, Cuneo, Firenze, Roma, com’erano all’inizio dello scorso secolo.


E’ un romanzo corale, epocale, che ci racconta le radici del tempo presente e le possibilità delle sue derive. E’ una storia di morti che parlano e rivivono nelle case diroccate di un paesino sperduto, echi di un mondo lontano negli anni – dall’inizio del Novecento all’avvento del fascismo - e nella geografia – una terra di confine tra Piemonte e Francia
Una terra ormai disabitata e selvaggia, paradiso degli ignari escursionisti dei giorni nostri.
E, soprattutto, un passato per certi versi molto vicino all’attualità politica che viviamo...

Nessun commento:

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.