giovedì 16 giugno 2011

Viaggio in silenzio

... ma non da sola

Dopo giorni e giorni di abbandono del mio blog, nell’accedere ho avuto la felice sorpresa di trovare, tra i miei lettori fissi, un’iconcina con due simpatici piedini: Alice Ventin

 Alice è un nome che amo: dalla mia gatta a mia figlia, dal mio primo corso di letteratura inglese su Alice nel paese delle meraviglie al giornalino del liceo, questo nome è per me un continuo rimando di simboli, sensazioni, speranze, progetti…

E il blog di Alice Ventin, Viaggioinsilenzio, è singolare, nato dall’interesse dell’autrice per l’immagine e la fotografia.
Belli i ritratti, colti nella luce dell’introspezione, seppure l’autrice senta “sconveniente” la sua intrusione inevitabile e impudica nell’intimità fugace dei volti inquadrati.

Il suo studio monotematico sulle “porte” fotografate nella zona della Malvarrosa a Valencia, poi, si apre a riferimenti mitologici e antropologici, sul senso del passaggio nella vita: tutto scorre e tutto passa, ma è proprio dell’affanno umano porre dei segnali in questo trascorrere e mutare continuo, lasciare delle orme. La porta ne è simbolo. E’ la discontinuità della cultura rispetto alla natura, riflessione sul cambiamento, sulla relazione tra dentro e fuori, prima e dopo, vita e morte. Non a caso, nell’Olimpo greco è Hermes, il dio mercuriale, a essere associato alla porta: la protegge dai ladri e, nello stesso tempo, aiuta i ladri a scardinarla. Proprio come capita agli esseri umani nei confronti della vita: cercano di proteggerla e contemporaneamente non fanno altro che scassinarla per carpirne il segreto.

Alice Ventin, oltre che brava, è molto giovane e come tutti i giovani ha capito bene il valore della rete, che è essenzialmente condivisione. Non solo contenuto, buono o cattivo che sia; non solo affermazione orgogliosa di sé e delle proprie abilità, arguzie, opere o credi ideologici e artistici; ma prima di tutto, dialogo incessante, rimando di un blog all’altro, rafforzamento reciproco grazie al collegamento generoso e coraggioso del proprio con gli altri che si sentono più affini… In sintesi, questo significa cogliere il valore culturale, in senso antropologico, della rete.

In me, rimarrà di te il ricordo!



2 commenti:

Unknown ha detto...

grazie mille per il tuo post! Lo leggo solo ora, non sapevodella sua esistenza... Oggi mi hai reso felice.

Unknown ha detto...

grazie mille per il tuo post! Lo leggo solo ora, non sapevodella sua esistenza... Oggi mi hai reso felice.

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.