Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute
Nel marasma generale del Rubygate, della farsa politica e della retorica di bassa lega, lo spettacolo-monologo di Marco Paolini - andato in onda in diretta ieri sera su La7 nella trasmissione di Gad Lerner – innalza il livello delle nostre riflessioni, ne allarga l’orizzonte mentale e tocca il nostro cuore.
Alla vigilia della Giornata della Memoria, Paolini ha raccontato il lucido piano di sterilizzazione e sterminio di persone con disabilità – fisiche o mentali - perpetrato nella Germania nazista, andandone a ripescare le radici.
Ma dove affondano queste radici?
Paolini parte dalla Bèlle Epoque e dall’Expò a Parigi in occasione dell’inaugurazione della Tour Eiffel; dalle radici antiche del razzismo, dalla nascita dell’evoluzionismo e dell’eugenetica.
Ci racconta della sterilizzazione forzata dei malati di mente avviata negli Stati Uniti e nei progressisti Paesi scandinavi ben prima del nazismo; della scienza priva di coscienza; delle crisi economiche e della brava gente che sta a guardare - un po’ vittima, un po’ sprovveduta – e che, piano piano, si abitua a tutto. Insomma, del male che può essere dovunque e in qualunque tempo: non è solo storia tedesca.
In altre parole, ha parlato anche di noi e del presente; di come ci si possa assuefare/addestrare alle situazioni più incresciose; di come le idee più abiette, una volta espresse, possano diventare gambe e mettersi in cammino; ma anche di come la brava gente, se volesse, potrebbe arrestare il cammino del male.
I tempi di crisi sono i peggiori, perché il progresso vuole produttività e chi non è produttivo - come il malato, il vecchio, il disabile – è un diverso che dà fastidio perché “mangia a sbafo” e toglie risorse al sano.
Ma riflettiamo, ci dice Paolini, ognuno di noi può essere o diventare “diverso”…
Per chi vuole vederlo o rivederlo, sul sito di La7: http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50200656
Nessun commento:
Posta un commento