giovedì 27 gennaio 2011

E meno male che Paolini c'è!

Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute  

Nel marasma generale del Rubygate, della farsa politica e della retorica di bassa lega, lo spettacolo-monologo di Marco Paolini -  andato in onda in diretta ieri sera su La7 nella trasmissione di Gad Lerner – innalza il livello delle nostre riflessioni, ne allarga l’orizzonte mentale e tocca il nostro cuore.


Alla vigilia della Giornata della Memoria, Paolini ha raccontato il lucido piano di sterilizzazione e sterminio di persone con disabilità – fisiche o mentali - perpetrato nella Germania nazista, andandone a ripescare le radici.

Ma dove affondano queste radici?

Paolini parte dalla Bèlle Epoque e dall’Expò a Parigi in occasione dell’inaugurazione della Tour Eiffel; dalle radici antiche del razzismo, dalla nascita dell’evoluzionismo e dell’eugenetica.
Ci racconta della sterilizzazione forzata dei malati di mente avviata negli Stati Uniti e nei progressisti Paesi scandinavi ben prima del nazismo; della scienza priva di coscienza; delle crisi economiche e della brava gente che sta a guardare - un po’ vittima, un po’ sprovveduta – e che, piano piano, si abitua a tutto. Insomma, del male che può essere dovunque e in qualunque tempo: non è solo storia tedesca.

In altre parole, ha parlato anche di noi e del presente; di come ci si possa assuefare/addestrare alle situazioni più incresciose; di come le idee più abiette, una volta espresse, possano diventare gambe e mettersi in cammino; ma anche di come la brava gente, se volesse, potrebbe arrestare il cammino del male.

I tempi di crisi sono i peggiori, perché il progresso vuole produttività e chi non è produttivo - come il malato, il vecchio, il disabile – è un diverso che dà fastidio perché “mangia a sbafo” e toglie risorse al sano.

Ma riflettiamo, ci dice Paolini, ognuno di noi può essere o diventare “diverso”…

Per chi vuole vederlo o rivederlo, sul sito di La7: http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50200656

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