E’ in corso a New York una grande conferenza internazionale, patrocinata dall’Onu e dalla Casa Bianca, sulla condizione delle donne nel mondo. Lo scambio di idee e progetti sarà l’humus in cui piantare nuovi semi di libertà e diritti delle donne da far germogliare su scala planetaria.
Il pannello espositivo dedicato all’Italia è intitolato: “Le
donne italiane al contrattacco” con diretto riferimento alla grande manifestazione del 13 febbraio.
Quello che più incuriosisce le osservatrici americane è come la donna in Italia negli ultimi decenni sia stata spinta in un angolo avvilente da una mentalità pubblica maschilista, sempre più dominante. Proprio per questa mentalità, il nostro Paese è stato equiparato ad altri del terzo mondo, dove le donne sono più oppresse. Insomma, uno Stato occidentale sui generis, in cui le donne conciliano a fatica lavoro e famiglia, nonostante diversi studi documentino come le aziende con CdA al femminile prosperino di più e rischino di meno il fallimento.
Che dire? Dobbiamo ringraziare quel milione di donne scese in piazza il 13 febbraio se nel pannello appare, nonostante tutto, una frase piena di speranza…
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