martedì 15 marzo 2011

Il nucleare ai tempi del partito dell’amore


Non bastano le tragiche immagini delle recenti esplosioni in alcune centrali nucleari giapponesi: a queste si aggiungono le parole del nostro Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che invita a non speculare sulle drammatiche notizie e a non fare allarmismo, perché tanto il programma nucleare del governo italiano andrà avanti.


Il partito del fare non s’interroga, né ha dubbi. Non fa sciacallaggio sulle notizie dal Giappone.

Poco importa se di incidenti ne capitano di frequente, più di quanto non sappia l’opinione pubblica. Il sito Fisica/mente pubblica una lunga lista di incidenti nelle centrali nucleari dal 1952 al 2007 (l’ultimo proprio in Giappone), basati sul mero errore umano o sull’imprevisto. 

Poco importa che l’Italia, come il Giappone, sia un Paese sismico.


Poco importa che il nucleare sia anche molto costoso, non solo nell’impiantistica iniziale ma anche nello smantellamento finale, nella decontaminazione e nello stoccaggio dei rifiuti: ci siamo forse dimenticati delle mafie e del traffico illegale di scorie radioattive

Poco importa se, come è stato documentato in Germania, i bambini che vivono entro 5 chilometri dai reattori, pure in assenza di sinistri, contraggono la leucemia il 76% in più rispetto ai coetanei che vivono a oltre 50 chilometri di distanza.

Mentre gli esperti nucleari europei si riuniscono d'urgenza e s’interrogano sull’eventualità di fare a meno dell’energia nucleare, c’è chi non teme di fare i conti con la realtà. La cancelliera Angela Merkel ha infatti già annunciato la sospensione del prolungamento del ciclo operativo delle centrali tedesche.  
Un risultato simile non l’aveva ottenuto neppure l’avvenente scrittrice Charlotte Roche la quale, animata da spirito ecologista, lo scorso novembre aveva lanciato una proposta indecente al Presidente tedesco Christian Wulff: una notte di sesso in cambio della sua firma contro il nucleare.

Magari, chissà!, se si fosse rivolta a qualche altro Presidente…

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